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Sindaco del Comune di Varese

 

Oggetto: Volume per gli 86 anni di Gualtiero Marchesi.

 

Egregio Signor Sindaco,

come già Le avevamo scritto nel corso della campagna elettorale, è stato assolutamente insufficiente il coinvolgimento extraterritoriale (nazionale e non) riguardo l’Accademia a Villa Mylius. Ho potuto leggere le dichiarazioni del capogruppo del Partito Democratico secondo cui “ L’amministrazione vuole dare continuità all’Accademia del Gusto della Fondazione Marchesi “.

Bene.

Questa però è una scommessa che deve essere il meno possibile aleatoria.

Pertanto occorre, secondo la nostra opinione, affrontare alcune questioni non prese in giusta considerazione .

il Corriere della Sera di venerdì 18 Marzo c.a. riportava un articolo che trattava dell’ultimo libro di Gualtiero Marchesi definendolo testo di cucina e filosofia di uno chef audace.

Ci chiediamo e giriamo a Lei la domanda (che invano avevamo posto per posta certificata al Suo predecessore): il libro non andrebbe comprovato dal Comune e divulgato nelle scuole del territorio? Secondo noi assolutamente si. In caso di Sua risposta positiva sarebbe opportuno dare vita ad un’estesa campagna informativa ma anche educazionale e motivazionale alla quale vogliamo essere partecipi in quanto cittadini.

Cinque proponiamo possano essere i Suoi obiettivi.

Primo, è dimostrare le ragioni per le quali il Comune di Varese abbia scelto di puntare sull’educazione giovanile investendo uno dei suoi beni di maggior prestigio e facendo poi una scelta non canonica o convenzionale, ma del tutto nuova e innovativa.

È completamente mancata la discussione in città come abbiamo scritto al Suo predecessore e soprattutto all’interno delle scuole, riguardo i motivi per i quali si è scelto di fare una Accademia del gusto e non invece quell’Accademia di disegno consigliata dal Liceo Artistico di Varese per la quale si erano fatti atti concreti e successivi da parte sia del già Sindaco di Varese Fumagalli sia dal già Presidente della Provincia di Varese Reguzzoni. Anche Varese Europea si era spesa per l’Accademia di disegno e aveva coinvolto il Politecnico di Milano e con questo aveva realizzato un apposito studio in video presentato presso il Salone Estense di Varese.

Nessuno si è mosso in Comune di Varese.

L’Accademia di disegno avrebbe raccolto una domanda molto forte che proveniva dal Nord della Regione Lombardia ma anche dall’estero e che le accademie di Milano e Brescia non potevano soddisfare.

A chi si rivolge, invece, l’Accademia del gusto?

Secondo, quello di mostrare alla cittadinanza e a noi, Associazione Ambientalista chiaramente interessata alla valorizzazione del territorio varesino e alla qualità della vita dei cittadini, le modalità con cui la giunta comunale  intenda trasformare la città in un centro di formazione per una cucina di qualità e in un centro culturale correlato?

Quali imprese commerciali potrebbero essere interessate a supportare questa iniziativa comunale? Quali passi faranno essere più di compiuti per fare di questa città una città ricca attraverso l’Accademia

Terzo, se intenda, come lo riterremmo giusto, promuovere la correlazione di tutte le attività culturali e economiche che al momento fanno vivere e vivono all’interno della  Castellanza di Biumo  superiore di Varese (vera eccellenza cittadina) facendo in modo che il buon lavoro di un operatore possa giovare a quello dell’altro. Si dovrebbe così  scatenare un effetto virtuoso a catena. Tutta Varese potrà così godere dei benefici effetti di un investimento (quello di aver dato vita ad una Accademia). Ogni cittadino sarà così interessato personalmente alle vicende che riguardano la Castellanza.

Quarto, se intenda dar seguito a quel piano promosso dalla Camera di Commercio di Varese e dalla Regione Lombardia alla quale la Camera di Commercio deve essere legata in quanto proprietaria di Ville Ponti.

È chiaro che devono essere stabiliti gli incentivi che il Comune deve concedere ai diversi operatori della Castellanza siano questi degli operatori culturali, ovvero commerciali, ovvero dei proprietari immobiliari.

Quinto, se intenda garantire la piena accessibilità a tutta la Castellanza di Biumo superiore in tutte le sue forme: a piedi, in automobile, con i mezzi pubblici.

Insomma, non basta attivare una nuova scuola all’interno di un parco pubblico di prestigio. Bisogna dare alla stessa le gambe per camminare e oliare tutto quello che è il suggestivo contesto entro cui la nuova accademia si trova a sussistere. È necessario parlare alla città, facendole capire la giustezza di un proprio investimento, motivandola e rendendola partecipe.

Occorre preparare il corpo studentesco e anche le diverse imprese entro cui questi potrebbero lavorare.

Proponiamo venga fatta una presentazione del progetto coinvolgendo tutti gli ordini professionali del territorio, i rappresentanti delle scolaresche varesine, italiane, europee rappresentanti della scuola europea di Varese, del centro Nato di Solbiate Olona i rappresentanti dei centri prestigiosi americani legati a Villa Panza (Guggenheim, Getty, Moma) e quanti altri ritenesse opportuno invitare. Proponiamo venga subito attivato un sito Internet in cui venga illustrata l’offerta del territorio vasto.

Cordiali saluti in attesa di riscontro.

 

Il Presidente

arturo bortoluzzi                      13 luglio  2016